Il saggio offre la storia documentata dei piccoli insediamenti ebraici del Veneto orientale, dal tardo Trecento al Novecento, dispersi nella parte orientale delle odierne Province di Belluno, Treviso e Venezia. Per prime sono studiate le due comunità maggiori, cioè quella di Conegliano e di Ceneda di Vittorio Veneto e poi i nuclei di banchieri, artigiani o mercanti sparsi in tutto il territorio. Si tratta degli attuali comuni di Belluno , che nel 1386 ebbe il primo banco di prestito ebraico in questa zona e la cui condotta risulta sinora la più antica ancora conservata nel Veneto, poi di Cison di Valmarino, Cordignano, Lentiai, Meduna, Motta di Livenza, Oderzo, Portobuffolè, Portogruaro, S. Lucia di Piave, S. Polo di Piave, Serravalle di Vittorio Veneto, Susegana, e infine anche Caneva e Sacile in Friuli.
Si viene così a colmare un vuoto bibliografico, alcuni di questi insediamenti erano infatti già stai oggetto di brevi monografie specialistiche, ma di altri si trovavano solo casuali tracce nella pubblicistica e la metà erano totalmente ignoti, non si sapeva neppure che fossero mai esistiti.
Di questi insediamenti ebraici vengono studiati i rapporti con le autorità locali e la maggioranza cristiana, le attività economiche e infine la loro vita, privata e sociale, con le strutture comunitarie e i complessi legami, famigliari e di lavoro, che li unirono ai confratelli dispersi nel Veneto, in Friuli ed in Istria, terre che per secoli furono sotto il dominio della Serenissima. In sei secoli di presenza in questa zona però le loro attività li portarono a unirsi o entrare in contatto anche con gli ebrei dell’Emilia, della Lombardia, del Trentino, e di altri territori dell’Impero degli Asburgo.
Chiamati come prestatori in luogo degli esosi toscani, cessato l’iniziale periodo del prestito, alla loro intraprendenza come imprenditori si devono qui, altre alle usuali attività mercantili, anche la conceria e l’introduzione della nuova industria serica della fine del Cinquecento e lo sviluppo di quella cartaria dall’inizio del Seicento.
Dal veneto orientale provengono personaggi importanti come il medico, disegnatore e letterario Abramo Gioele Coneian e come Emanuele Coneian , più noto come Lorenzo Da Ponte, celebre letterato e librettista di Mozart, nell’Ottocento intraprendenti impresari di come Angelo Fuchs, che fu promotore della fortuna turistica della Riviera del Garda, e Benedetto Gentili, la cui industria serica era famosa in Italia, Francia e Svizzera , poi nel Novecento alcuni eminenti professori universitari di chiara fama. Per finire era di Conegliano Laudadio Grassini, il padre di Margherita sposata Sarfatti.
Giovanni Tomasi, Silvia Tomasi, Ebrei nel Veneto Orientale. Conegliano, Ceneda e insediamenti minori, Giuntina, Firenze 2012, pp.288, € 20
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