La pur estesa documentazione storica esistente riesce di rado a far luce su alcuni risvolti fortemente caratterizzanti della vita quotidiana del quartiere ebraico, sugli interessi culturali e religiosi della società, sulla sensibilità particolare di un ambiente chiuso e isolato, con le sue figure tipiche, il suo singolare modo di pensare, le sue superstizioni, la sua religiosità: insomma sulla ‘storia minima’, che è pur necessario complemento della ‘grande storia’, fatta di condotte e di espulsioni, di periodi di benevole concessioni alternati a momenti di dure restrizioni. Invece, è proprio attraverso una rivisitazione, anche se cursoria, di alcuni testi letterari e liturgici, opera di rabbini e non, o, su altro versante, dei versi di autori esterni al mondo ebraico e di anonimi verseggiatori estemporanei vissuti all’interno del quartiere de’ giudei, che si può tentare di definire un’immagine del ghetto diversa, ma complementare alla visione storica tradizionale, e tale da integrare, almeno in parte, un panorama comunque complesso, e non sempre completamente definito. La facies colta della poesia ‘profana’, accanto a quella religiosa e liturgica, da un lato, la dimensione quotidiana, riflessa in scenette, squarci comici o versi dialettali e popolari, dall’altro, possono davvero rappresentare un utile corollario alle più impegnative indagini storiche che si sono ampiamente sviluppate negli ultimi tempi. Sono le due direzioni verso le quali aprono lo sguardo i saggi, editi o inediti, raccolti in questo volume, che tratta di prestatori e di robivecchi, spesso oggetto di derisione nel teatro comico, ma anche di rabbini poeti e di letterati, con il solo intento di avviare, attraverso un’analisi per campioni, un nuovo discorso sul ghetto, che non fu soltanto luogo di umiliante segregazione, ma pure di intensa elaborazione culturale e di partecipazione alla vita letteraria della società italiana.
Umberto Fortis, docente di letteratura italiana e di letteratura ebraica italiana. Già direttore della Biblioteca-Archivio “Renato Maestro” della Comunità Ebraica di Venezia e curatore scientifico del nuovo museo ebraico della stessa comunità, oltre a saggi sulla letteratura dell’Ottocento, ha pubblicato, nel campo dell’ “ebraistica”, tra l’altro, Ebrei e sinagoghe (Venezia 1973); Il ghetto sulla laguna (Venezia 1987); La parlata giudeo-veneziana, con P. Zolli (Roma 1979); Il ghetto in scena: teatro giudeo-italiano del Novecento (Roma 1989); Editoria in ebraico a Venezia (Venezia 1991); La “bella ebrea”: Sara Copio Sullam (Torino 2003); La parlata del ghetto di Venezia e le parlate giudeo-italiane (Firenze 2006). Ha curato: Venezia ebraica (Roma 1982); Vita di Jehudà: Leon Modena (Torino 2000); Adolfo Ottolenghi (Venezia 2003); L’antisemitismo antico (Torino 2004) e L’antisemitismo moderno e contemporaneo (Torino 2004).
Umberto Fortis, La vita quotidiana nel ghetto, Belforte, Livorno 2012, € 20
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